La rassegna estiva
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C’è una piccola parte della Sardegna che nasconde un segreto. Il segreto della longevità. Viene chiamata “Blue zone”, zona blu, un termine che viene utilizzato per identificare quelle aree geografiche del mondo nelle quali l’aspettativa di vita è più alta rispetto alla media mondiale. Tutte le Blue Zones sono accomunate da un’alta presenza di persone che superano i novanta anni d’età e da una bassa incidenza di malattie mortali come il cancro. Le blue zone nel mondo sono 5: la Sardegna, la penisola di Nicoya in Costa Rica, l’isola di Ikaria in Grecia, l’isola di Okinawa in Giappone ed il villaggio di Loma Linda nella California del sud.
In Sardegna, la blue zone è concentrata nella parte centro-orientale dell'isola. Ogliastra e Barbagia sono le aree con il più alto tasso di longevità. Nel 2014 la famiglia più longeva al mondo si trovava nel comune ogliastrino di Perdasdefogu: 8 fratelli per un totale di 828 anni.
Da uno studio del Dott. Giovanni Pes, professore di scienze mediche presso l'Università di Sassari, non sono state rilevate particolarità a livello genetico. Non esiste quindi una correlazione diretta tra le caratteristiche genetiche della popolazione osservata e la loro longevità. Lo stile di vita, l'alimentazione, l'attività fisica e il legame sociale devono aver giocato un ruolo più significativo nel determinare le caratteristiche della Longevity Blue Zone rispetto alla genetica.
Infatti, a livello antropologico, entrano in gioco elementi essenziali tipici come il valore della famiglia, gli scambi emotivi e il dialogo che contribuiscono alla salute mentale, il senso di comunità, ma anche l'attività fisica quotidiana, imposta dalla conformazione del territorio. Gli studi hanno infatti dimostrato che gli anziani residenti in queste zone avevano un consumo energetico significativamente superiore a quello degli abitanti delle pianure consentendogli di preservare la loro forma cardiovascolare in età avanzata.
Infine, la dieta gioca sicuramente un ruolo importante: L'introduzione di una dieta più varia e la sostituzione dello strutto con l'olio d'oliva hanno portato ulteriori miglioramenti, sostengono i ricercatori. Le ricerche dimostrano come il cambiamento nelle abitudini alimentari abbia portato a diversi risultati sulla salute e sullo stato funzionale. L’aumento dell'assunzione di olio d'oliva ha un effetto benefico sulla salute percepita, sulle prestazioni fisiche e sulla funzionalità degli organi di senso. Il consumo quotidiano di olio d’oliva potrebbe aver giocato un ruolo nella straordinaria longevità di questa piccola popolazione della Sardegna.
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