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Sardegna custo di biodiversita soi

Sardegna, custode di biodiversità

La Sardegna è tra le regioni italiane a presentare il più alto tasso di biodiversità ampelografica. Si poteva pensare che Toscana e Campania fossero irraggiungibili da questo punto di vista, ma l’isola ha in parte smentito questo pregiudizio, offrendo un’enorme varietà ampelografica.

Agricola Soi di Nuragus (Sud Sardegna) è una piccola azienda vitivinicola e fattoria didattica che nasce vent’anni fa da un progetto ideato da Stefano Soi: tentare di far evolvere il concetto di agricoltura in “agricultura”. L’essere anche architetto ha reso possibile questo sogno: i materiali impiegati nella costruzione della cantina sono gli stessi che si ritrovano nel suo lavoro di riqualificazione dei centri storici sardi: pietra, legno, isolanti come lana e sughero. I vigneti, potati secondo il metodo Simonit & Sirch, non vengono irrigati, nè diserbati o concimati chimicamente, solo lavorati meccanicamente o a mano. Da subito la cantina ha puntato sugli autoctoni: Bovale, Muristellu, Cagnulari, Barbera sarda e soprattuto Nuragus, il cui impiego in purezza è previsto solo dalla Doc Nuragus di Cagliari. Si caratterizza per un periodo di maturazione tardivo: è l’ultima uva a bacca bianca isolana a essere vendemmiata, nelle prime settimane di ottobre. Soi ne ha tratto una versione molto personale, il Nurà: l’affinamento si svolge in anfore di terracotta non cerate, con una sosta sur lies di 2 mesi; per un nettare dagli effluvi di macchia mediterranea, come l’elicriso e l’asfodelo che circondano le vigne; al sorso offre bilanciata sapidità e freschezza, grazie a suoli marnosi di origine marina.